RETI SOLIDALI: Le strategie Avis Lazio 2015

IMG_0279Poco il sangue raccolto e molto quello eliminato: “donazione differita” e “donazione per chiamata” tra le soluzioni individuate.
Il numero dei donatori Avis cresce ma le unità di sangue raccolte sono in calo. L’emergenza sangue continua ad esistere nel Lazio e l’AVIS (Associazione Volontari Italiani Sangue) regionale propone nuove strategie per fronteggiarla.
«Grazie ad una buona campagna d’informazione il numero dei donatori Avis nel 2014 è cresciuto – dice Fulvio Vicerè, Presidente di Avis Lazio – sono passati ad essere 71.515, 2.596 in più rispetto al 2013». Il problema della carenza di sangue però rimane: la raccolta rispetto allo scorso anno è diminuita di 867 unità, raggiungendo quest’anno il numero di 79̇.271. Un numero maggiore di persone si è quindi avvicinato alla donazione, ma la quantità di sangue pro capite donata è diminuita.
A registrare il maggior numero di donazioni nel 2014 è Roma, che ha raggiunto la cifra di 27.876 a fronte delle 5.246 di Rieti, la provincia che ne ha ricevute meno. Se considerati in forma assoluta però, i dati possono fuorviare: il numero di abitanti della Capitale supera di molto quello di tutte le province, così come molto più elevata è la richiesta di sangue, soprattutto per la presenza di poli ospedalieri che accolgono un numero altissimo di pazienti.
Ad aggravare l’emergenza sangue, interviene poi l’inutilizzabilità delle unità raccolte, quando non risultino idonee per motivi sanitari o diventino inservibili per cause tecniche (danneggiamento della sacca) o perché scadute. Il dato Avis sull’eliminazione del sangue intero e delle emazie (globuli rossi) dice che su 187.793 unità di sangue intero raccolte, 3.840 sono state eliminate prima della scomposizione, di queste: 699 per cause sanitarie, 3.095 per cause tecniche, 46 per scadenza. Persino peggiore il dato sulle emazie: delle 184.913 prodotte, 9.209 sono andate perse, 4.260 per cause sanitarie, 2.128 per cause tecniche e 2.821 per scadenza.
Nuove strategie
Ridurre il numero di eliminazioni significa anche ridurre le spese. Visitare il volontario e verificarne l’idoneità al dono, prima che proceda al prelievo, significa ad esempio evitare lo spreco di strumentazione (oltre che di sangue). Una delle due strategie proposte da Avis Lazio per affrontare il rischio di eliminazione per cause sanitarie è quindi la donazione differita, che prevede la possibilità di sottoporre il donatore a visita medica per accertarne le condizioni di salute. Per evitare poi l’accumulo di scorte e la scadenza delle unità di sangue raccolte, la seconda proposta dell’associazione consiste nella programmazione della raccolta per gruppo sanguigno specifico. Le donazioni per chiamata serviranno quindi a garantire l’acquisizione delle unità di sangue necessarie, in relazione a quelle già in possesso della singola sede Avis sul territorio, con un’attenzione particolare rivolta ai gruppi sanguigni più rari. Qualore il donatore appartenesse ad un gruppo comune, sarà ugualmente possibile prelevare il plasma e valorizzarne ugualmente il desiderio di dono.
Una buona notizia arriva infine sul fronte dei donatori: sono sempre di più i giovani che scelgono di assumere questo impegno, in particolare nella fascia d’età tra i 20 e i 25 anni, merito anche degli incontri organizzati da Avis nelle scuole.
Isadora Casadonte
(fonte: www.retisolidali.it)